fotografia di beni culturali | Sardegna
Nella fotografia di beni culturali, lo studio fotografico lascia la sua sede fisica per costruire un set di luci attorno ad una scultura o davanti ad un affresco. È un'esperienza molto gratificante osservare un oggetto d'arte dalla distanza e dal punto di vista di chi lo ha realizzato.
La complessità di documentare alcune opere, ad esempio un affresco medievale, comporta una mediazione fra restituire una corretta leggibilità delle pitture e tenere presente il contesto in cui si trova, senza fotografarla come se fosse in un museo.
Occorre non solo molta delicatezza, ma anche una buona dose di modestia per non "strafare" nella documentazione della pittura, rendendo ben leggibile segno e colore, ma senza forzature dovute al nostro sguardo, costantemente immerso in un eccesso di luci artificiali.
Spesso in Sardegna bisogna fare i conti con musealizzazioni non proprio felici, che non facilitano né la fruizione diretta dell'opera ne la sua documentazione. Ciononostante, la Sardegna offre la possibilità di godere di un patrimonio culturale ricchissimo.
Visitando le nostre chiese romaniche, disseminate su tutto il territorio dell'isola, possiamo ammirare cicli affrescati, sculture di straordinaria bellezza, meravigliosi retabli. Nella documentazione di opere d'arte, è di fondamentale importanza la gestione ottimale del colore, che deve essere pienamente consapevole dalla ripresa fotografica alla postproduzione.
Del tutto indescrivibile è la sensazione che si prova quando si accende una lampada in una cripta buia che sa di muffa, e si illumina il rilievo scultoreo di un magnifico sarcofago romano, per esempio. Mi auguro che le foto di questa gallery restituiscano in parte queste emozioni.